Lavatoio a Canate (Davagna)
(inserito da Pino Pezzoni e Enrico Pelos)
Pino Pezzoni
Foto di Pino Pezzoni. |
Nell’aia di una delle ultime case del paese c’è a tutt’oggi un lavatoio, formato da una grande vasca rettangolare che fa angolo con l’abbeveratoio e la fontanella.
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Foto di Pino Pezzoni. |
Enrico Pelos |
CANATE DI MARSIGLIA Canate è una frazione di Marsiglia nel comune di Davagna nell'entroterra di Genova ed e' abbandonata (semi) da molti anni. Veniva tramandato, fino a non molti anni fa dalle nonne ai nipoti, che il primo nucleo abitato fosse stato fondato da saraceni in fuga dalla costa e questo spiegherebbe il fatto che non abbia neanche una minuscola chiesetta e che effettivamente qualche discendente avesse dei tratti somatici orientaleggianti. E' situato in piccolo pianoro soleggiato a 550m circa nei pressi del monti Lago e Alpesisa (989 m), lungo l'Alta Via dei Monti Liguri e nelle sue vicinanze scorre il rio Canate che va ad alimentare le acque un tempo incanalate nell'Acquedotto Storico di Genova ed oggi utilizzate dall'ente di distribuzione dell'acqua di Genova. Non è mai stato raggiunto da una strada carrozzabile e le case furono allacciate alla linea elettrica intorno al 1930. Stupiscono alcune case costruite con particolare cura e con materiali di una certa qualità data la posizione non molto accessibile. Infatti la via più breve, per raggiungere la strada carrozzabile ed i mezzi pubblici a Prato, alla periferia di Genova, passava un tempo per un sentiero denominato dei mille scalini oggi frequentato dagli escursionisti. Un tempo però molti abitanti andavano a lavorare nel porto di Genova e quindi pur percorrendo ogni giorno due ore per andare e due per tornare, spesso a dorso di mulo, potevano contare su una rendita e quindi permettersi qualche piccola comodità. Il terreno esposto al sole permetteva lo sviluppo della vite che gli abitanti coltivavano su diverse fasce e infatti è stato possibile trovare damigiane, botti di legno e attrezzi per la produzione del vino. Il borgo aveva quindi anche un forno ed una classe elementare ed ogni famiglia aveva due o più mucche. Il borgo è stato teatro di rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, tanto da essere incendiato, ed e' stato abbandonato dagli ultimi abitanti alla fine degli anni 50 allorquando Marsiglia, raggiungibile a piedi nel bosco, venne raggiunta dalla strada asfaltabile e da una corriera. |
(Testo e foto di Enrico Pelos) |
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