Lavatoi genovesi

Lavatoio in via Geirato (località Acquafresca al Figà)

(inserito da Giuseppe Pezzoni)

  

 

                                     

La sensazione che si prova trovandosi di fronte al piccolo lavatoio di Acquafresca al Figà, è quella di tornare indietro nel tempo, avvolti in un'atmosfera rustica e accogliente. La piccola vasca, è tutt'oggi alimentata da acqua sorgiva, che è raccolta in un vano posto a fianco della vasca e protetto da una porta in legno.

  
   

 

 

 

 

    

 

 

"Andemmo a-o Figà a piggiâ l'ægua fresca" di Aurora Bafico Ferrari

   

E' il ritornello che si sentiva sul mezzogiorno da chi si incamminava con fiaschi, bottiglie e contenitori diversi a prendere l'acqua freschissima al Figaro. Anch'io facevo parte di quel corteo e conservo nitido il ricordo di ciò che si presentava alla vista.

 Le foto del trogolo al Figaro, pubblicate nel sito dedicato ai lavatoi genovesi, sono bellissime, ricche di particolari e presentano la realtà attuale.

 Invece io vorrei ricordare com'era e cos'era per gli abitanti di Molassana nei primi cinquant'anni del Novecento quel luogo.

 Per la mostra "Trêuggi e fontànn-e de Zena" presentata la prima volta nel 2014 al Ducale, e successivamente nel 2015 a Nervi e nel 2016 a Sant'Ilario,  ho voluto raffigurare questo angolo della valle del Geirato come vive ancora tra i miei ricordi.

Per non trascurare qualche particolare magari da me dimenticato, ho contattato due miei cugini, Enzo e Gian Paolo, che vivono ancora  "a-o Figà" ed unendo le forze dei ricordi comuni, abbiamo ricostruito tutto l'insieme.

 1)   L'enorme fico che sovrastava da dominatore la zona e ha dato il nome al borgo

 2)   La fonte,bellissima ,l'unica di tutto il complesso rimasta com'era allora, forse, e per fortuna, perché protetta da una brutta e vecchia porta di legno

 3)   Il "casin" (piccola casa), la cella frigorifera di allora (non esistevano quelle moderne attuali)  nella quale era convogliata   l'acqua fresca della fonte. In questa il nonno di Enzo immergeva i grossi bidoni contenenti il  latte delle sue mucche per conservarlo inalterato e farlo portare dalle figlie il giorno dopo alle persone che ne attendevano l'arrivo a domicilio 

 4)   Il Trogolo dove le donne si avvicendavano per lavare i panni, mentre sovente qualcuno dal muretto delimitante la vasca teneva loro compagnia facendo due chiacchiere o canticchiando o raccontando qualche  "ciæto"

Una foto datami da Gian Paolo mostra un gruppo di ragazzini seduti su quel muretto.

 

1956 - I ragazzi del Figà

 

Nel mio dipinto sono forse riuscita abbastanza a rendere la situazione e l'atmosfera di allora, ma le voci, il chiacchierio,le risate, i canti, gli scherzi, lo sciacquio dell'acqua vivono solo nel ricordo di che ha vissuto quel tempo

 

Aurora Bafico Ferrari - FIGARO (un tempo) olio su tela 50x80 cm.

 

Aurora Bafico Ferrari

Molti gli alunni seguiti negli anni d'insegnamento nella scuola elementare. A ciascuno Aurora Bafico ha cercato di fornire le basi fondamentali del sapere, ma soprattutto la curiosità di conoscere il mondo che li circonda, di imparare a rispettarlo ed amarlo.

Guidata da valenti pittori ha coltivato la sua profonda vocazione per l'arte figurativa     (intuita molti anni prima dal marito che per una ricorrenza importante le aveva donato un pacco con tele bianche, tubetti di colori , pennelli, dono graditissimo ma rimasto a lungo in attesa sopra un armadio)   ed ha acquisito una tecnica personale che le consente di continuare a comunicare il grande amore per la sua terra.

Dal 1986 ha partecipato a molti concorsi, collettive, estempore in Liguria, Emilia, Lazio. Piemonte  conseguendo premi e lusinghieri riconoscimenti.

 Dieci sono le mostre personali presentate:

Dal 2001 al 2007  sei, esposte in sedi diverse, con scorci di Genova, della costa e dell'entroterra ligure  dedicate a   "Liguria.....la mia terra"

2010    Castelnovo ne' Monti   (Reggio Emilia)   "Dalla Liguria alla Pietra di Bismantova"  per la quale le è stata conferita la     "Cittadinanza affettiva"

Tre sono le personali che si possono ritenere le più significative. Per ognuna  è stato stampato il relativo catalogo con le foto di tutti i quadri esposti.

2005    Loggia della Mercanzia      "Club dei borghi più belli d'Italia:  i nove della Liguria"

In quell'anno ne facevano parte nove che la pittrice già conosceva, di alcuni aveva già dipinto scorci bellissimi.

Apricale -Triora - Cervo  (Imperia),     Castelvecchio di Rocca Barbena - Millesimo - Finalborgo  (Savona)    Tellaro - Manarola - Vernazza  (La Spezia)

2008     Sala Mostre Berio   "L'antico acquedotto di Genova nei colori di Aurora Bafico Ferrari"

Il progetto sull'acquedoto nacque nel 2006 in occasione della prima extempore sul ponte Veilino organizzata dall'associazione Aegua Fresca, quando si scoprì che molte, troppe persone ne ignoravano l'esistenza.

Per l'interesse suscitato la mostra è stata riproposta altre sei volte in sedi diverse:

2099  -  Casetta della Pace (presente il Cardinale Bagnasco e Autorità cittadine)   -   Biblioteca Saffi  (Molassana)   -   Villa Spinola Narisano (Cornigliano)

2010  -  Chiostro di Santa Maria del Prato

2013  -  Casa Beata Chiara  (Pontedecimo)

2016  -  Circolo Zenzero 

Dal 2014 è a disposizione delle scuole che ne fanno richiesta il video che presenta l'intero tracciato del percorso.

2014     Palazzo Ducale    "Stanza 42"  ora  "Ducale Spazio Aperto"        "Trêuggi e fontànn-e de Zêna"            Riproposta nel

2015     Nervi     "Salone di Rappresentanza IX Municipio Levante"

2016     Sant'Ilario              Istituto Superiore Bernardo Marsano

 

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